Accompagnato, sin dalla partenza da Gaza, dal suo più caro amico Osama , il feretro di Vittorio Arrigoni, “VIK UTOPIA” come amava definirsi, è rientrato a Bulciago (Lecco), suo paese d’origine, in forma strettamente privata, per l’ultimo abbraccio della sua famiglia, della sua adorata e forte mamma, e della sua comunità.
La salma è stata trasferita nella casa di famiglia dove resterà sino ai funerali previsti per le ore 16,30 di domenica prossima, Pasqua, nella chiesa parrocchiale.
Dopo i funerali religiosi, è previsto anche un momento di raccoglimento laico con i suoi amici che, si prevede, arriveranno non solo da tante parti d’Italia ma anche da tante località europee.
La famiglia ha rivolto un caloroso appello a tutti gli amici di non inviare fiori per il funerale ma di devolvere le somme in favore del Popolo palestinese!
La mamma di Vittorio, Egidia Beretta, stando ad alcune agenzie di stampa, avrebbe dichiarato che prenderà parte alla prossima missione della Freedom Flotilia per Gaza perchè “””VOGLIO VEDERE LA GAZA CHE MIO FIGLIO AMAVA TANTO E PER CUI SI E’ SACRIFICATO. VOGLIO INCONTRARE LA BRAVA GENTE CHE VIVE LA’ E DI CUI MIO FIGLIO VITTORIO PARLAVA SEMPRE. IL SUO LAVORO CONTINUERA’ ATTRAVERSO I SUOI AMICI”””.
Una sconosciuta bloger, mamma precaria ha scritto nel suo blog: “””IN MORTE DI VITTORIO ARRIGONI”
“Qualche anno fa, quando venne attuato il massacro pianificato della gente di Gaza, ho scritto una specie di “canzone”. Non c’entra niente con la maternità, e poco con la precarietà, ma mi è tornata in mente perchè oggi quel popolo è ancora più solo. Sono riusciti a tappare una bocca, quella di Vittorio Arrigoni… Non potrà più scrivere, non potrà più testimoniare, non potrà più gridare con rabbia: RESTIAMO UMANI.
Per quel che valgono, vorrei dedicare a lui queste righe…
Le mie mani si sono arrese e al corpo massacrato oramai sono abituato sono solo un palestinese.
Sasso contro carro armato, pietra frutto del deserto, lanciatore ormai esperto, la bomba non ho fermato.
Qualche anno oppure un mese poca la vita che porto via dalle macerie di casa mia. ma ero solo un palestinese.
Ancora senti la mia voce perchè ho gridato forte quando ho visto la mia morte esplodere feroce.
Donna uomo o bambina per quello che si vede io sono carne sul marciapiede. La mia colpa è Palestina.
Non ho nemmeno un po’ di terra dove essere sepolto quel che avevo mi è stato tolto, è un furto chiamato guerra.
Mentre decidi ragione e torto, tu che scegli sul giornale dove sta il bene e dove sta il male, semplicemente sono morto.
Ma niente sarà più come prima nella tua piccola coscienza, perchè sei complice della violenza che cancella la Palestina.
Le mie mani si sono arrese resta solo un’eco di rabbia che si scioglie nella sabbia. Ero solo un palestinese..
Precariamamma”””
Un modo veramente semplice e commovente di ricordarti, Vittorio, un modo come sarebbe piaciuto a te che, in modo quasi profetico, parlando della tua morte avevi detto che avresti voluto essere seppellito “SOTTO NESSUNA BANDIERA” per “ESSERE RICORDATO PER I TUOI SOGNI.
“””DOVESSI MORIRE, TRA CENTO ANNI, VORREI CHE SULLA MIA LAPIDE FOSSE SCRITTO CIO’ CHE DICEVA NELSON MANDELA: ”Un vincitore è un sognatore che non ha mai smesso di sognare” “””
Sì, caro Vittorio, tu sei un vincitore perchè non hai mai smesso di sognare e l’anonima mamma precaria ha saputo interpretare i tuoi sogni e sicuramente li trasmetterà alla sua bambina perchè siano anche i suoi in tua memoria.
Commenti
E’ un bellissimo post..pieno di umanità….
le persone così però meriterebbero attenzione in vita…
adesso che non c’è più va rafforzato l’aiuto, la comprensione…
bisogna far saper al mondo e sensibilizzare i potenti..utopia lo so…
una candela d’amore a Vittorio,
stasera, ho avveso.
vento