Che la politica diffidi della democrazia diretta esercitata dai cittadini è una cosa ben nota dalla notte dei tempi in tutte le democrazie occidentali, tranne che in Svizzera dove ogni anno i cittadini votano in più di un referendum esprimendo la loro volontà.
Per comprenderne il perchè e quanto la “Casta” tema la vera democrazia sostanziale è importante analizzare e comparare la normativa sulle consultazioni referendarie, unica forma di democrazia diretta, in rapporto a quelle di tutte le altre votazioni, siano esse politiche,nazionali, europee, regionali, provinciali o comunali. Risalterà, infatti, subito all’attenzione di chi legge che per nessuna delle elezioni enumerate si preveda che la validità dei risultati delle consultazioni sia legata ad un “quorum”, cioè ad una percentuale di votanti rispetto al numero degli aventi diritto al voto.
In teoria, cioè, giuridicamente e legalmente, se per eleggere il Parlamento andasse a votare solo l’1% o anche meno dei cittadini-elettori il risultato della votazione sarebbe valido.
Ora a nessuno sfuggirà, secondo me, l’importanza delle elezioni politiche per il rinnovo del Parlamento e, giù giù, sino a quelle amministrative anche le più periferiche rispetto a qualsiasi referendum su qualsiasi quesito e su qualunque materia. Ma, cionostante, per queste elezioni non si prevede, non si pone alcun limite di partecipazione al voto, di un “quorum” per dichiararne l’assoluta validità e legittimità.
Guarda caso, invece, tale limite, il cosiddetto “quorum”, altissimo, il 50% + 1, è previsto, invece, solamente per il referendum! Vi siete mai chiesti quale potrebbe essere la ragione di tale macroscopica sperequazione? Perchè mai nè studiosi, nè costituzionalisti, nè, tanto meno, nessun partito politico, la stampa specializzata o quotidiana non si siano mai posti tale problema dandone una interpretazione logica o invocandone il cambiamento, in perfetta aderenza alla democrazia sostanziale invece che quella che abbiamo, una democrazia formale?
Per quanto mi riguarda, la ragione profonda di questa limitazione della validità del referendum, qualunque sia la materia referendaria, esiste ed ha a che fare proprio con l’esercizio della democrazia sostanziale: la politica, il potere legislativo e quello esecutivo, Parlamento e governo, continuano a temere l’espressione della democrazia diretta esercitata dai cittadini perchè l’esercizio di tale potere, proprio dei referendum appunto, attraverso l’espressione della loro volontà può cancellare, e qualche volta lo hanno anche fatto, nonostante l’altissimo “quorum” richiesto, totalmente o parzialmente, qualsiasi legge approvata dalla maggioranza esistente in Parlamento e qualsiasi decreto approvato dal governo!
Vale a dire che i cittadini-elettori, titolari della sovranità prevista dall’art.1 della Costituzione, in qualsiasi momento. possono sconfessare le decisioni sia del Parlamento che del governo i quali, in una democrazia rappresentativa compiuta, cosa che nell’Italia berlusconiana non è più, dovrebbe rassegnare le dimissioni.
Il quorum posto, quindi, non è altro che un mero strumento di difesa del potere politico, qualunque esso sia, che, in tal modo, con l’elevato “quorum”, ha reso difficile, se non impossibile, per i cittadini usare questo strumento di democrazia diretta, la più alta, che lo potrebbe sempre mettere sotto schiaffo del controllo sociale.
E non è certamente casuale che in molte consultazioni il “quorum” ha spesso spuntata l’arma popolare del referendum. I partiti politici, cioè, interferiscono coscientemente, quando sono al governo” sui referendum anche e non solo con l’amputazione e l’eliminazione della corretta informazione ai cittadini, come sta avvenendo in questo momento da parte del governo dei ladri di libertà, verità e democrazia, ma non ci fa sentire nemmeno la voce dei comitati referendari ai quali esclusivamente dovrebbe essere garantita la presenza sui mezzi di comunicazione di massa per fornire agli elettori le ragioni del “SI'” e quelle del “NO”.
Il massimo della disinformazione lo abbiamo avuto nella situazione in atto nella quale la Rai, servizio pubblico, anche se ripetutamente richiamata dall’Agcom, continua, a pochi giorni dalla data del referendum, a non informare i cittadini.
“Vuolsi così colà dove si puote e più non dimandare”: Berlusconi ordina,
, e Lei,
, esegue, più ubbidiente persino di Masi!
Ma Berlusconi e la “casta” dei falsari mente anche in proprio, oltre che con l’aiuto di quelli che paghiamo profumatamente e vergognosamente con i soldi degli abbonati Rai. Da una parte afferma che sui referendum il governo non assume posizione, perchè ne teme i risultati, e lascia ai propri elettori la “libertà di voto” (perchè crede di essere il proprietario del voto dei cittadini!) ma nello stesso momento, zitto zitto, come fanno tutti i ladri con destrezza ed i truffatori, HA DATO MANDATO ALL’AVVOCATURA DELLO STATO AFFINCHE’, sotto dettatura degli avvocati-parlamentari produttori di “papelli” a getto continuo a favore del “boss”, FACCIANO RICORSO ALLA CORTE COSTITUZIONALE PER BLOCCARE I REFERENDUM AMMESSI E DICHIARATI LEGITTIMI DALLA CORTE DI CASSAZIONE.
Ancora una volta, Berlusconi con la “banda” che dirige, cerca di truccare le carte, mente a se stesso ed agli altri per trarre in inganno, per disorientare i cittadini.
Ancora una volta, il “cainano” cerca surrettiziamente di dire agli ingenui in buona fede che i referendum sono inutili.
Ma vi sembra che sia inutile che i cittadini si ribellino alla PRIVATIZZAZIONE DELL’ACQUA, ALLA COSTRUZIONE DI CENTRALI NUCLEARI ED ALLA PRIVATIZZAZIONE DELLA GIUSTIZIA IN SPREGIO DELL’ART.3 DELLA COSTITUZIONE?
Io credo che i cittadini italiani domenica e lunedì scorsi abbiano incominciato a dimostrare di non avere più fiducia nel governo dei truffatori senza vergogna ed io spero che lo dimostreranno con maggiore convinzione il 12 ed il 13 giugno perchè devono affermare con più forza di essere in grado di esercitare ed esprimere le loro opzioni facendo operando scelte razionali ed alternative a quelle dei disonesti della “casta” collusi con le varie “cricche” del “compari” affaristi!
Quindi, repetita iuvant, e senza tentennamenti:



(L I B E R T A’)
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