La palingenesi, il riscatto, la redenzione. Possono sembrare termini fuori luogo per l’economia eppure li sentiamo e li leggiamo ogni giorno, man mano che la crisi morde più a fondo senza che nessuno sappia davvero cosa fare. Invece hanno un senso, perché profeti, sacerdoti, chierichetti del rito liberista via via che vedono crollare la loro teologia non possono fare altro che appellarsi a un altrove economico, a una terra promessa che verrà dopo l’espiazione. E ci dicono che non abbiamo adorato abbastanza il dio denaro, che non abbiamo avuto abbastanza fede, che non ci sacrifichiamo abbastanza per essa.
A un antropologo non sfuggirà l’analogia con le processioni solenni durante le epidemie di peste con gli incappucciati e i flagellanti: sebbene diffondessero il contagio erano uno strumento di consenso e di riacquisizione di potere psicologico e fideistico dell’ ultramondano dentro il mondo sconvolto. Ovviamente anche noi abbiamo le nostre processioni, i…
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