Anna Lombroso per il Simplicissimus
Succede che un novantenne che comincia a temere di non essere immortale, voglia lasciare un’impronta del suo passaggio sulla terra. Succedeva che un tempo erigessero le loro tombe, piramidi o mausolei e in fondo l’ha fatto anche Berlusconi. Oppure che volessero essere ricordati tramite monumenti o cenotafi, come Mitterrand, ma in fondo anche Cacciari che ha ripiegato su un ponte ardito quanto inutile e sdrucciolevole.
Pierre Cardin ha scelto una testimonianza di sé più ardua, una celebrazione più imponente, un dolmen sovradimensionato, un gigantesco obelisco tutto di vetro, con tre torri a vela, alte 250 metri unite da sei dischi, in 60 piani, per la superficie totale di calpestio di 175.000 mq.
Se lo è disegnato lui come una volta disegnava robe manteaux color pistacchio in un delirio mefistofelico e visionario, tre steli falliche in memoria di migliori vitalità e a futura memoria del sarto…
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