In un certo sono contento degli inattesi giudizi sull’Italia emessi da Moody’s e Fitch: la loro straordinaria e improvvisa conversione in favore di Monti, dimostra una tesi che cerco di portare all’attenzione da più di un anno: la crisi del debito ha una radice essenzialmente politica e non economica. L’attenta gestione di paure, docce fredde, consolazioni da parte di questi monatti del liberismo non ha nulla a che vedere con l’economia reale, ma molto con le “riforme” che essi vorrebbero: meno democrazia, meno diritti, meno salari, meno welfare e last but not least, svendita di beni pubblici.
Non ci vuole molto a classificare i loro giudizi, privi di qualunque appoggio analitico, come una campagna elettorale in favore di un governo Monti: la ridicola idea di Moody’s secondo cui nel 2013 l’Italia e la Spagna dovrebbero ritornare alla crescita pre crisi sulla base di pittoreschi ed errati paragoni scandinavi – facendo…
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