Archivi del mese: settembre 2012

il Simplicissimus

Anna Lombroso per il Simplicissimus

Si autodefiniscono comuni “virtuosi”, quei probi enti locali che presentano bilanci meno sgangherati e bricconi delle varie amministrazioni salite agli onori della cronaca giudiziaria. Verrebbe però da interrogarsi su certe virtù più pelose delle carità. Ve ne sono magari alcuni che si dedicano a lungimiranti e oculati esercizi di risparmio energetico, di razionalizzazione dei servizi. Ma in altri la lezione dell’austerità punitiva ha attecchito come un vizio contagioso, per la perversa tentazione di fare bella figura con chissà che fantasmatica autorità di controllo pronta a dare bei voti ai tagli, più che con i cittadini chiamati a partecipare di questa esibizione di composto sacrificio collettivo.
E si è radicata anche quell’aspirazione di matrice pedagogica, che piace tanto al governo, a educare i cittadini secondo una didattica dimostrativa ed esemplare perché si pentano di chissà che esuberanze consumate nei tempi delle vacche grasse, perché si ficchino…

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il Simplicissimus

Tutti gli scarrafoni so’ belli a mamma soia, si dice a Napoli. E lo scarrafone Monti piace molto a mamma Italia che di volta in volta trova una ragione per vederlo bello come un apollo; un giorno perché è sobrio, un altro perché ha operato bene, un altro ancora perché ci restituisce credibilità presso gli squali che ha come amici da una vita, un giovedì perché lo vuole l’Europa, un venerdì perché vediamo la luce in fondo al tunnel e il sabato perché va d’accordo con Marchionne. La domenica poi semplicemente perché sì che finalmente è un argomento azzeccato visto che tutti quelli precedenti sono stati spazzati via da una recessione gigantesca, da una vanità senile che lo porta da chi a massicce dosi di televisione e a presidiare giornalucoli di gossip e da una evidente vacuità del suo governo.

Da ultimo, adesso che tra un no, un nì, un…

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Un po' di mondo

Matteo Renzi si è candidato alle primarie ed è partito col camper in giro per l’Italia. Quando vado fuori Firenze, da molte persone mi sento dire che noi abbiamo un sindaco forte, simpatico…, insomma come si direbbe da noi un … “sindaco ganzo”. Se invece ne parlo con i miei concittadini sento che molti sarebbero contenti se i’Renzi se ne andasse da Firenze perchè… “un’ se ne può più!”, anche se …ritrovarselo a Roma non sarebbe un gran guadagno!

E così, cari forestieri provenienti da oltre le mura fiorentine, un po’ per scherzo e un po’ per burla, vi faccio  un breve corso di “Renzitudine”… in modo che almeno vi facciate un po’ un’idea del personaggio, poi deciderete se votarlo alle primarie, oppure no! Per la biografia ufficiale vi rimando a wikipedia… Queste sono semplicemente le impressioni (discutibili e opinabili) di un cittadino amministrato da Matteo Renzi…

PARTE PRIMA…

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Anna Lombroso per il Simplicissimus

Corre di nuovo sui binari il tram numero 3, proprio come faceva la circolare di una volta, una metafora della nostra contemporaneità: attraversa vestigia imperiali e propaggini di borgate, taglia di netto pubbliche miserie e opulenze private. La mattina ci vedi donne già stremate per aver fatto le pulizie degli uffici, che dormono in piedi nel vagone traballante davanti ai nostri ragazzini, seduti chè devono giocare coi cellulari, e i nigeriani che trascinano di vagone in vagone i grandi sacchi di borse contraffatte, guardandosi intorno smarriti per paura dei controlli.
Oggi un uomo attempato, distinto, ben vestito è precipitato repentinamente nella condizione umiliante e sorprendente di vecchio rottame, pronto ad essere conferito nello spazio indeterminato delle vite nude, improduttive e quindi disonorevoli, che sarebbe preferibile celare con verecondia nelle tenebre ai margini della società.
Il fatto è che le nuove carrozze che sinuosamente avanzano sostituendo…

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il Simplicissimus

Massimo Pizzoglio per il Simplicissimus

“Oh, where have you been, my blue-eyed son ?”

Così comincia una canzone di Bob Dylan che è stata un inno per più di una generazione. E stamattina, scorrendo i giornali, leggendo rapidamente i titoli e le dichiarazioni dei politici, mi è venuta sulle labbra questa canzone.

” and where have you been my darling young one ?”

Già, ma dove eravate, tesorucci miei? Dove erano tutti quelli che adesso si dissociano, si “indignano” (hanno sporcato anche questa parola), trovano “vergognoso” quanto è accaduto e sta accadendo?

Quelli che non si sono mai accorti di nulla, “non potevano immaginare”, si fidavano…

“I saw ten thousand takers whose tongues were all broken”

Ma tutti sapevano, tutti vedevano benissimo, tutti fruivano. Su uno dei mille scempi operati alla luce del sole, quello della coca in senato (minuscolo, di più non merita), tutti si sbilanciano in percentuali di…

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Quaderni socialisti

Un sodalizio di cui nessuno vuole parlare
di Slai Cobas*
MONTI ha fatto parte dei CdA della FIAT dall’età di 36 anni (1979) all’età di 50 anni (1993); dopodichè, dal ’94 al 2004 è stato Commissario UE. E alla FIAT non era…Visualizza altro
Foto: MONTI E LA FIAT 

Un sodalizio di cui nessuno vuole parlare
di Slai Cobas*
MONTI ha fatto parte dei CdA della FIAT dall'età di 36 anni (1979) all'età di 50 anni (1993); dopodichè, dal '94 al 2004 è stato Commissario UE. E alla FIAT non era un comprimario ma comandava: 

· CdA GILARDINI (FIAT) dal 1979 al 1983; 

· CdA FIDIS (FIAT) dal 1982 al 1988; 

· Cda e comitato esecutivo FIAT dal 1988 al 1993; 

oltre a Mario Monti, facevano parte del comitato esecutivo FIAT Gianni e 

Umberto Agnelli, Gianluigi Gabetti e Franzo Grande Stevens. 

Dal 1° gennaio 1987 la FIAT ha avuto in regalo l'Alfa Romeo dall'IRI (Prodi) e dallo Stato 

(Craxi, Andreotti, Amato, Darida, ecc..) impegnandosi per iscritto con il CIPI a mantenere i 

40.000 lavoratori di Arese e Pomigliano e a pagare quattro soldi allo Stato con 5 comode rate 

annuali a partire dal 1993. Ma nel novembre 1993 riduce a 4.000 (e poi a zero) i lavoratori di 

Arese e così poi con Pomigliano. E mentre la FIAT ridimensiona e poi chiude l'Alfa, riceve 

1.000 miliardi dallo Stato solo per costruire gratis lo stabilimento di Melfi. E in questi anni la 

Fiat, mentre si sbarazzava di 40.000 operai Alfa Romeo, ha ricevuto “aiuti” di Stato di 2mila 

miliardi di lire per Arese e altrettanti per Pomigliano. 

TUTTO CIO' E' AVVENUTO GRAZIE ALLE TANGENTI PAGATE DALLA FIAT AI POLITICI. 

E TUTTO CIO' E' AVVENUTO MENTRE MARIO MONTI ERA A CAPO DELLA FINANZA FIAT (FIDIS) ED ERA UNO DEI 5 MEMBRI DEL COMITATO ESECUTIVO di TUTTA la FIAT. 

Per le tangenti FIAT il 9 aprile 1997 il Tribunale di Torino ha condannato Romiti e Mattioli a oltre un anno di carcere, con sentenza confermata in Cassazione nel 2000 ma cassata qualche anno dopo con la legge di Berlusconi che ha depenalizzato il falso in bilancio. I 150 operai dello Slai Cobas che si costituirono parte civile nel processo di Torino furono comunque poi risarciti con 1milione e 600mila lire a testa. 

"Una gran brutta notizia". E' questo il commento dell'amministratore delegato dell' Ambroveneto, Corrado Passera, alla notizia della sentenza di Torino (LaRepubblica, 10 aprile 1997). 

Ma la tangentopoli FIAT è solo di Romiti? Ma non scherziamo! 

«Soldi avvolti in carta da giornale ...

"I pacchi di denaro arrivavano avvolti in carta da giornale accuratamente sigillati con nastro adesivo. Dal sesto piano di Corso Marconi, quartier generale della Fiat, le banconote - mezzo miliardo a pacco - venivano quindi portate al quinto piano, nell'ufficio della Signora Maria Nicola, addetta contabile e soprattutto segretaria di fiducia dell' Amministratore delegato C.

Romiti. La funzionaria, impiegata presso la cassa centrale della Fiat S.p.A., ora in pensione, provvedeva poi a dividere il denaro in piccole mazzette»(Repubblica 15.6.95)

"Sulla conoscenza da parte di Mario MONTI delle tangenti FIAT rimane perlomeno un ragionevole dubbio"; 

Lo si può leggere a pag.627 di MANI PULITE “ LA VERA STORIA (di Barbacetto, Gomez, Travaglio): 

Poteva il presidente onorario della FIAT, il senatore a vita Giovanni AGNELLI, non sapere nulla dei fondi neri e delle tangenti del suo gruppo? 

La Procura di Torino si è posta più volte questa domanda, ma non ha ricevuto alcuna notizia di reato nè alcuna risposta utile dalle centinaia di testimoni e imputati interrogati (Pomicino avrebbe voluto parlarne fuori verbale ma, quando i pm torinesi gli hanno spiegato che non si può, si è avvalso della facoltà di non rispondere; 

Craxi ha giurato che di vil denaro si occupava Romiti, mentre l'Avvocato si limitava all'alta strategia). Così la Procura non ha potuto indagarlo. 

Senonchè il gup Saluzzo, nella sentenza che condanna Romiti e Mattioli, la invita esplicitamente ad aprire un'inchiesta sull'intero Comitato Esecutivo degli anni delle tangenti, e cioè su Giovanni e Umberto Agnelli, Gianluigi Gabetti, Franzo Grande Stevens e Mario Monti. I cinque vengono dunque inquisiti per falso in bilancio nel maggio 1998. Ma ogni tentativo di approfondire il loro eventuale ruolo nel sistema illecito si infrange dietro i "non so" e le negazioni di chi potrebbe inguaiarli. Così alla Procura non rimane che chiedere l'archiviazione, in quanto "non esistono sufficienti elementi di prova a carico dei membri del Comitato Esecutivo"...... 

Il 1° settembre 1998 il gip Paola DE MARIA archivia dunque il fascicolo sull'Avvocato e gli altri quattro, scrivendo che è "storicamente provato che Giovanni AGNELLI avesse mentito agli azionisti nel negare" le tangenti FIAT, ma non è provato che le conoscesse. 

Anche se sulla conoscenza sua e degli altri quattro rimane perlomeno un "ragionevole dubbio”. 

Romiti, secondo i magistrati di Torino, in soli 10 anni avrebbe accantonato fondi neri per almeno 1.000 miliardi! 

«Centododici miliardi di lire falsamente dichiarati per un solo bilancio: quello del 1991. Le riserve occulte tuttavia risalirebbero "a far data dagli esercizi precedenti ad almeno il 1984". E fra queste disponibilità vi sarebbero pure i "versamenti per almeno 4 miliardi di lire nella primavera 92 destinati al PSI» ("La Repubblica" del 13/12/95). 

Questa tangente di 4 miliardi di lire fu versata con assegno da ROMITI a CRAXI il 20 marzo 1992. 

La fotocopia di questo assegno fu recapitata da Craxi ( già allora ad Hammamet) allo Slai Cobas Alfa Romeo tramite l'avvocato Lo Giudice. 

Lo Slai Cobas consegnò la copia dell'assegno alla Procura di Torino. 

Dato che MARIO MONTI è anche: 

1. "Presidente europeo della commissione Trilaterale e presidente onorario di Brueguel, il think tank che lui stesso ha fondato nel 2005" (Libero, 15-11-2011); 

2. "L’Italia sarà il primo Paese al mondo ad avere un capo del governo che fa parte allo stesso tempo del comitato esecutivo della Trilateral e del Bilderberg group, considerati come due superlobby globali più influenti di stretta osservanza liberista"(Il fatto Quotidiano); 

3. Mario Monti fa anche parte dell'ASPEN INSTITUTE, abbondantemente foraggiato con centinaia di milioni di lire al colpo con i fondi neri tangentizi FIAT, come comprovato dal processo ROMITI a Torino, 

lo SLAI COBAS chiede a MARIO MONTI di chiarire la sua posizione sulla FIAT e sulle TANGENTI FIAT prima di dare altri soldi a sbafo a MARCHIONNE e alla FIAT per licenziare e portare gli stabilimenti e i soldi all'estero. 

Arese-Pomigliano, 13 dicembre 2011 

Slai Cobas 
www.slaicobas.it

http://sollevazione.blogspot.com/2012/09/monti-e-la-fiat.html

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Gruppo d'Intervento Giuridico (GrIG)

 

 

 

E’ stato presentato il 24 settembre 2012 il rapporto Air quality in Europe – 2012, predisposto dall’Agenzia europea per l’ambiente.   Risultati piuttosto preoccupanti per il nostro Bel Paese: valori elevati e spesso fuorilegge per il particolato (insieme delle sostanze sospese in aria come fibre, particelle carboniose, silice, metalli, inquinanti liquidi o solidi di vario genere), per monossido di carbonio, ozono, nickel, benzene, monossido di carbonio, Pm10, Pm2,5. Nelle aree urbane e in campagna.  E questo si traduce nella riduzione dell’aspettativa di vita di due anni, quando va bene.    Sarebbe proprio ora di voltare pagina.

Gruppo d’Intervento Giuridico onlus

 

 

 

da Life Wired, 24 settembre 2012

Qualità dell’aria, Italia tra i paesi più inquinati d’Europa.

Secondo il rapporto 2012 firmato dall’Agenzia Ue per l’Ambiente, sforiamo troppo spesso per polveri sottili, monossido di carbonio, ozono…

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il Simplicissimus

Anna Lombroso per il Simplicissimus

Da Turati a Turatello, si rideva amaro di Craxi nella Milano da bere. Poi siamo diventati più smaliziati o forse assuefatti a fiumi di droga bipartisan e pluralista, ai dati sull’inquinamento da coca negli scarichi fognari di Roma, alle bustine di accompagnamento alle bustarelle nelle intermediazioni opache e disinvolte, alle denunce guascone delle Jene, ai tic di onorevoli molto eccitati e molto nervosi, di presidenti di regione in cerca di emozioni, purchè scortati da autisti in servizio.
Ma a leggere qualche commento alla notizia di oggi: “Il direttore dell’ufficio delle Poste del Senato è stato arrestato dai carabinieri per spaccio di cocaina. L’uomo è ritenuto il braccio destro di un boss albanese che gestiva i pusher nella parte sud dell’hinterland di Roma”, c’è da sospettare che alberghi ancora negli italiani una sommessa comprensione, una delicata indulgenza per questa tipologia di comportamenti che si stenta a…

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laimpertinente

Mentre il Paese reale deve fare i conti con crisi economica, disoccupazione alle stelle e precariato a vita, esiste una casta invisibile che vive in un universo parallelo fatto di lusso sfrenato, spese allegre e del tutto fuori controllo da tempo forse immemorabile. È quella degli alti funzionari di partito e dei Consigli regionali, vero buco nero nel bilancio dello Stato, alla faccia della spending review e del Fiscal compact, nonché dei sacrifici della stragrande maggioranza dei cittadini.

Dopo le scandalose ruberie di Lusi, ex tesoriere della Margherita, che sperperò circa 20 milioni di euro del partito e che ora spia le sue colpe nel Monastero della Madonna dei Bisognosi, succedettero quelle di Francesco Belsito, ex tesoriere del Carroccio, destinate a strampalati fondi in Tanzania e a comprare le lauree ‘kristalline’ del Trota e degli altri membri del ‘cerchio magico’. Per non parlare degli sprechi del governatore Formigoni, tra…

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il Simplicissimus

Il vecchio Bismarck, quello della Kulturkampf  contro la chiesa cattolica,  si rivolta nella tomba. Ma credo che anche il Cristo seppellito dai mercanti con tonache, zucchetti e tiare avrebbe qualcosa da dire: la conferenza episcopale tedesca ha infatti deciso di “scomunicare” chi decide di non pagare la salata tassa, (Kirchensteuere va dal 3 all’8 per cento del reddito) che in Germania viene applicata direttamente dagli uffici tributari qualora ci si dichiari aderenti a una delle religioni del Paese. E scomunicare è proprio il termine giusto, quello usato all’origine e poi attenuato nelle varie discussioni tra i vescovi e infine col Vaticano.

Di fatto chi dichiara di non voler pagare l’obolo, anche solo perché non ce la fa, verrà escluso dai sacramenti, salvo che in punto di morte. O – sempre furbetti – nel caso voglia sposarsi in chiesa, dietro solenne promessa di allevare cattolicamente i propri figli. Per…

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il Simplicissimus

C’è un parallelo che si può fare e che apparentemente c’entra poco: quello tra le cifre del marcio che affiora inarrestabile, dilaga attraverso i rivoli aperti dalle inchieste giudiziarie con tutto il suo fetore e le tristi cifre della Grecia, già fallita a nostra insaputa. Bisognerà aspettare almeno le elezioni americane perché la verità ci venga rivelata, per ora Atene è ancora lo spettro grazie al quale si possono fare le stesse cose combinate contro il popolo ellenico. Ma leggendo i numeri tutto appare più chiaro: i 130 miliardi prestati alla Grecia (ma già non bastano più, ce ne vogliono altri 30) comporteranno una cifra  globale da restituire di 274 miliardi di cui il 52% andrà alle banche estere, il 23% alla Bce, un altro 2o% alle banche locali e solo il 5% rimarrà al governo greco per tentare una misera sopravvivenza.

Cosa c’entra tutto questo con la Polverini, Formigoni…

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 Anna Lombroso per il Simplicissimus

Non si sa cosa preferire, igieniste dentali o majorette del Ku Klux Klan, mediatrici di servizi sessuali o goupie irriducibili di agitatori balcano-nazisti.
Chiara Colosimo neo-capogruppo del PdL alla Regione Lazio, venera Corneliu Zelea Codreanu, fondatore della Guardia di ferro romena, movimento che voleva combinare l’avversione  nei confronti del capitalismo con la lotta contro il bolscevismo e con l’odio per gli ebrei, per dare vita ad una rivoluzione spirituale che rinsaldasse il legame tra   popolo e tradizione romena e il cristianesimo.

Ma alla giovane leader, che pare abbia già dimostrato di essere piuttosto lesta di mano, sicuramente interessa di più la via giudiziaria piuttosto acrobatica intrapresa dal peraltro confuso Codreanu: incolpato di essersi fatto giustizia da sé ammazzando un Prefetto che si era reso responsabile del massacro di alcuni appartenenti alla sua Legione dell’Arcangelo Michele, si costituì ma venne assolto “per legittima difesa”, dopo…

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Quaderni socialisti

Richard Milne – Il governo di centro destra svedese rompe con l’austerità della Merkel e lancia un piano di stimolo per l’economia per far fronte alla crisi. Il bil…Visualizza altro
Foto: La Svezia rompe con la Merkel: taglia le tasse e spende in infrastrutture

Richard Milne  - Il governo di centro destra svedese rompe con l’austerità della Merkel e lancia un piano di stimolo per l’economia per far fronte alla crisi. Il bilancio del prossimo anno prevede tagli alle tasse delle imprese e investimenti in progetti infrastrutturali e ricerca. Scelto e tradotto dal Financial Times.

Dall’inizio della crisi finanziaria, la Svezia è stato il primo grande paese europeo a lanciare un esplicito programma di stimolo non appena sono nate le preoccupazioni per un rallentamento economico.

Dopo anni in cui le richieste internazionali per uno stimolo economico sono state deplorate, il governo di centro-destra svedese ha dichiarato ieri che avrebbe speso 23 miliardi di corone (3,5 miliardi di dollari) per spingere la crescita e poter investire di più nel caso la recessione divenga più dura.

Il primo ministro Fredrik Reinfeldt ha detto al Financial Times che le solide finanze pubbliche svedesi davano maggiori possibilità di manovre che in molti paesi europei.

«Nella nostra economia abbiamo risorse a disposizione e tassi di interesse molto bassi: adesso è il momento di investire per farci diventare più competitivi in futuro».

La manovra della Svezia, un paese con tripla A che dipende tantissimo dall’economia globale per le sue esportazioni, potrebbe far pressioni sulla Germania perché consideri la possibilità di una soluzione simile, così come sull’amico e alleato di Reinfeldt, il ministro inglese David Cameron.

La Svezia taglierà le tasse sulle imprese dal 26,3% al 22% nel bilancio del prossimo anno, e ha accennato alla possibilità di tagli ulteriori. Cercherà anche di investire 100 miliardi di corone tra il 2014 e il 2025 in infrastrutture e progetti come una nuova linea metropolitana a Stoccolma e una ferrovia che attraversi l’intero paese.

Anders Borg, ministro delle finanze, ha anche accennato a investimenti in ricerca e sviluppo e misure per contrastare la disoccupazione giovanile. Quest’anno, Borg ha parlato a una rivista degli appelli delle organizzazioni internazionali lanciati da quando è cominciata la crisi: «A tutti era stato detto “stimolo, stimolo, stimolo”… È stato sorprendente che l’Europa, con quello che aveva vissuto con la disoccupazione strutturale tra gli anni Settanta e Ottanta, ha creduto che il keynesianesimo di breve termine potesse risolvere il problema»

Ma Reinfeldt ha aggiunto che la Svezia non ha abbandonato il suo focus sull’importanza della finanza pubblica, anche se l’opposizione social-democratica e gli economisti indipendenti si preoccupano che il governo possa superare la propria regola di un surplus dell’1% sul ciclo economico. Torbjorn Isaksson, analista capo di Nordea per la Svezia, ha dichiarato che si stimava un deficit di bilancio attorno allo 0,5% per quest’anno e 1% per i prossimi due anni.

Il primo ministro ha ribattuto: «Crediamo di raggiungere quell’obiettivo. È stato imposto perché avevamo un alto livello del debito a metà degli anni Novanta». Il rapporto debito/Pil svedese è caduto, secondo quanto riporta Eurostat, da più dell’80% al 37,2% all’inizio di quest’anno.

Alcuni commentatori credono che il progetto di bilancio segni l’inizio della lunga corsa alle prossimi elezioni del 2014.

Reinfeldt si è detto sia d’accordo che in disaccordo: «Se solo avessi una prospettiva elettorale non abbasserei la pressione fiscale sulle imprese né investirei in ricerca e sviluppo. Non ti fanno guadagnare molto nei sondaggi di opinione. [Ma] siamo a metà mandato. Ora è il momento di prepararci».

Ha aggiunto che il governo è favorevole al taglio di tasse sul reddito come ha promesso per la quinta volta dall’arrivo al potere nel 2006, una mossa che gli analisti pensano avrà riscontri nel bilancio del prossimo anno.

In un’altra intervista, Stefan Löfven, il capo dell’opposizione social-democratica, aveva richiamato il governo a rispettare la regola sul surplus: «È molto importante per le persone normali che le finanze pubbliche siano in ordine».

Löfven si è lamentato che la coalizione di centro-destra ha rubato molte idea alla sinistra. «Il governo fa così perché le persone pensino che non si sia differenza» ha dichiarato e ha aggiunto: «Questo è il motivo per cui propongono alcune cose che noi proponiamo».

Ma ha rimarcato che c’è una grande differenza tra il governo e l’impegno dei social-democratici nell’aumento dei benefit, senza tagliare le tasse dei lavoratori, spendendo di più nella formazione, e provvedendo a incentivi per costruire più case. Il bilancio si scontra con lo scenario di una possibile rapida caduta dell’economia svedese. 

Isakson ha previsto una crescita dell’1% quest’anno e appena sotto il 2% il prossimo anno, contro le stime aggiornate del governo dell’1,6 e del 2,7% rispettivamente.

Reinfeldt ha detto che l’economia ha subito una flessione più dura di quanto ci si aspettasse: «Siamo pronti a fare di più».

Leggi il resto: http://www.linkiesta.it/svezia-stimolo-fiscale-economia#ixzz27HF5rC9B

 

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Gruppo d'Intervento Giuridico (GrIG)

Il capogruppo del Partito Democratico al Comune di Nuoro, Antonello Canu, medico (53 anni) è stato fermato e denunciato dal Corpo forestale e di vigilanza ambientalein flagranza di reato di bracconaggio. Insieme a lui Salvatore Bassu, imprenditore olianese (62 anni).  Avevano appena ucciso un Cinghiale (Sus scrofa meridionalis) all’interno dell’oasi di protezione faunistica del Monte Ortobene (Nuoro).

Cacciatori e, all’occorrenza, bracconieri.  Benestanti, non poveracci costretti dalla fame.

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il Simplicissimus

Fino a qualche tempo fa si poteva pensare che il progetto Pd fosse naufragato a causa degli apparati incapaci di esprimere reali alternative politiche, ma tetragoni nella volontà di conservare il potere e impedire un qualsiasi ricambio. Però le primavere di Milano e Napoli, oltre ai referendum facevano pensare a una base molto più avanzata,  stanca fino al rigetto nel vedere sempre le stesse facce onuste di ingloriose sconfitte e gli stessi balletti, di sentire il vuoto progressivo delle parole.

Ma lo straordinario successo di Renzi nella sua campagna delle primarie – il cui finanziatore rimane ancora sconosciuto, anche se pare sia un uomo basso e con problemi di capelli – getta invece consistenti ombre anche sulla lucidità di un elettorato che pare aver smarrito la bussola. Una strana bussola il cui ago trovava in Berlusconi il suo nord magnetico e induceva a respingere in blocco tutto ciò che veniva…

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