Archivi del mese: ottobre 2012

il Simplicissimus

E’ un bene che esista Marchionne. Se non ci fosse lui i vizi, le miserie, la mediocrità e la mascalzonaggine della classe dirigente italiana avrebbero bisogno di molti personaggi per essere rappresentati: ci vorrebbero il bugiardo assoluto, il ricattatore, l’infido, il vigliacco, l’ottuso, il prepotente, il golpista, l’inadeguato, ognuno preso per la grossolana purezza  di una di queste caratteristiche. Non che mancherebbero i soggetti, anzi ci  sarebbe solo l’imbarazzo della scelta, però verrebbe meno quella sintesi esemplare che non soltanto fa da bignami nell’esplorazione della lotta di classe al contrario cui stiamo assistendo, ma illumina una caratteristica essenziale delle “virtù” elencate prima: non si tratta solo difetti personali, ma il prodotto di un universo sociale ed economico che li esige e li presuppone.

Quello stesso universo che si sintonizza sul multiforme manager e fa finta di credere alle menzogne più clamorose come quella della Fabbrica Italia, tesse l’elenco degli errori…

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il Simplicissimus

La commissione Grandi rischi si è detta “disposta ad intervenire” per la vicenda del terremoto del Pollino e anzi il governo ha trovato un buon pretesto dal nuovo evento sismico per invitare i membri della commissione a ritirare le dimissioni  date dopo la sentenza de L’Aquila. Ora rimane da capire in che cosa si dovrebbe concretizzare questo magnanimo intervento: non erano forse indignati per la condanna venuta nonostante che i terremoti non si possano prevedere? E allora se non si possono prevedere che cosa debbono intervenire a fare? Vogliono forse andare anche lì a rassicurare sur ordre di Gabrielli? O forse hanno finalmente deciso di mettere in campo quelle conoscenze che furono soffocate al tempo della tragedia aquilana? In effetti è avvenuto proprio questo, perché sfidando il teorema dell’imprevedibilità, avevano previsto che nell’area potesse verificarsi un terremoto di intensità pari al 5,5 della scala Richter.

Già questo ci dovrebbe far…

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Anna Lombroso per il Simplicissimus

Ieri da buoni addetti alle pubbliche relazioni con la cittadinanza, qualche carabiniere operativo nel quadrilatero della moda, si è affacciato nelle boutique dispensando raccomandazioni e consigli di prudenza: ma lei domani è sicuro di tenere aperto? Lo sa che si prepara una manifestazione? È sicuro che non sia preferibile tenere chiuso? Per non parlare delle persuasive pressioni esercitate su negozi e bar delle vie strategiche, Via Labicana e Via Merulana, esortati a ricordare che il no monti day celebra l’anniversario e commemora gli incidenti dell’anno scorso dei quali sono stati vittime soprattutto il buonsenso, qualche cassonetto e che ha visto l’eroico sacrificio di uno sportello bancomat, al centro di polemiche e dietrologie improvvide.
Devono essere stati convincenti gli avvertimenti: oggi Haussman sarebbe contento di Roma, delle arterie deserte e transennate, lunghi nastri pronti a far sfilare truppe dissuasive del passeggio, cavallerie scoraggianti il turismo e…

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Il mio angolo

Firmiamo per favore,  firmiamo e diffondiamo,.  Usiamo la voce per parlare d’altro, Siamo come un ronzio fastidioso. Che non smetta mai di occupare la testa di chiunque può e deve. Firmiamo  anche se pensiamo che servirà a poco, anche se siamo disillusi e poco ottomisti. Firmiamo insieme, Uomini e Donne…

http://www.petizionepubblica.it/PeticaoVer.aspx?pi=P2012N30754

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“Sono interdetto…” Così Silvio ha accolto la sentenza di condanna a 4 anni per quella vicenda dei costi gonfiati dei film che erano in sostanza un sistema per evadere il fisco. Quattro anni più 10 milioni da risarcire all’erario e soprattutto l’interdizione dai pubblici uffici per tre anni. E quest’ultima parte della sentenza del processo Mediatrade , probabilmente già nell’aria, spiega in parte il ritiro dalla politica militante per limitarsi a fare il  “padre nobile” (si fa per dire) del Pdl o di ciò che ne verrà fuori.

Berlusconi è dunque “interdetto” in tutti i sensi anche perché è la prima condanna rivelante dopo un quarto di secolo  di battaglie contro la magistratura che hanno finito per assorbire tutto il senso di una presenza politica parossistica nelle sue promesse, nulla o pessima nei suoi fatti, disastrosa nei risultati e letale infine per l’antropologia di questo Paese. Insieme al potere politico…

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Anna Lombroso per il Simplicissimus

Pare che la diagnosi sia autocombustione.. ma anche ammettendo che la ragazza della Louisiana si sia data fuoco da sola come un bonzo adepto della religione della disperazione, una società civile e democratica dovrebbe mettere in campo tutte le sue forze di investigazione per indagare sui motivi di un così cocente dolore, di una così terribile angoscia, di un così profondo dolore solitario e bisognoso di attenzione, si un così feroce protagonismo dell’inquietudine.
Invece – e se invece è stato proprio il KKK risvegliatosi e reso più protervo dalla debolezza, peggio mi sento – le indagini sono state affidate alla polizia municipale, a uno di quegli sceriffi che abbiamo conosciuto nei telefilm, accurati e determinati nell’uso di lavare i panni sporchi in casa, con poca pubblicità, e impegnati nella difesa del villaggio dalle incursioni del mondo esterno, visto come lo “straniero”, rischioso e indesiderabile. Una…

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E così è arrivato l’atto finale del ventennio: il ritiro ufficiale di Berlusconi per l’impossibilità di continuare l’impari lotta contro la soverchiante potenza dei sondaggi (quelli veri, non quelli fatti per la pubblicazione). Il riecheggiare  della prosa badogliana viene proprio a puntino perché l’Italia che lascia, dopo tanti miracoli e contratti è come quella uscita da una guerra perduta su tutti i fronti: un cumulo di macerie materiali e morali, un Paese ormai marginale (proprio ieri la borsa di Milano è stata declassata a piccolo mercato locale), governato di fatto come una colonia, confuso e corrotto.

Ma non è un 25 luglio, nè un 25 aprile, qualcosa che lascia spazio alla speranza di un riscatto: i veleni immessi nella società italiana durante tanti anni continuano ad operare e impediscono la creazione e la nascita di una reale alternativa a ciò che è stato il berlusconismo: una vulgata del liberismo da…

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La Fornero proprio non riesce a tacere e quasi ogni volta che si attenta a parlare in pubblico  commette una gaffe o dice una cretineria. Se ne potrebbe fare un’antologia dalla pasta col pomodoro, al lavoro che non è un diritto per finire ai giovani schizzinosi che non prendono il primo lavoro che capita: un testo divertente ed umiliante per il livello intellettuale di chi guida il Paese. Perché ciò che scandalizza e offende è sentire dire dalla ministra che peraltro si è rivelata di esemplare incompetenza, cose che è facile sentire dai pensionati al bar, pregiudizi e fesserie che ritornano come la melodia di un organetto meccanico e che alla fine fanno solo parte del repertorio di alibi con cui ognuno tenta di allontanare da sé le responsabilità e la cattiva coscienza.

Che le esternazioni della Fornero condividano questa miserrima naturale e intellettuale lo sta a dimostrare il fatto…

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“Finalmente uno di sinistra che non demonizza il capitale e che non ha letto Marx”. Ecco l’apprezzamento più significativo che ha ricevuto  Renzi  durante la sua serata bancaria alla ricerca di fondi e di sfondi. Oddio cosa abbia letto Renzi, a parte il Manuale delle giovani marmotte che deve essere stato a lungo il suo livre de chevet, prima di dedicarsi a Pinocchio, è difficile dirlo. Forse Weber, Schumpeter, Walras chi lo può sapere, tanto più che erano autori non condensati dal Reader’s Digest e dunque fuori di un certa temperie culturale. Escluderei Marx, anche se l’imprenditore Renzi deve sapere bene cosa sia il plus valore, visto che si concretizza nei suoi floridi conti in banca.

Ma non intendo maramaldeggiare con il rottamatore, sindaco di Firenze por gracias di Cl y volundat del pueblo, mi interessa più la frase che apre il post, pronunciata dal finanziere  Guido Vitale. La prima…

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Anna Lombroso per il Simplicissimus

«Non ci sono provvedimenti incisivi per la ripartenza, in particolare per quanto riguarda ricerca, innovazione e infrastrutture». Così il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi ieri, a margine dell’Assemblea degli imprenditori del Verbano-Cusio-Ossola. E continua: “preferirei meno annunci e più cose concrete …. Non dimentichiamo che si era anche parlato di 20 miliardi di investimenti per il piano Fabbrica Italia, di cui poi si è persa traccia”.
Monti non potrà lagnarsi di essere stato abbandonato dai “poteri forti”, arriverà presto quel supercommissario incaricato di far regnare l’ordine negli indisciplinati protettorati, con ampia facoltà d’intervento nei conti pubblici degli Stati membri dell’eurozona e abilitato a imporre, nelle province dell’impero, limiti alla spesa e tagli in nome del “risanamento”.

È che perfino gli imprenditori, perfino i padroni si stanno accorgendo che la ricetta di Monti, per conto della tirannide globale, non funziona. Perfino loro si accorgono che bisogna…

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Voglio pubblicamente ringraziare Giulio Tremonti. La sua mutazione da liberista -leghista – berlusconiano a socialista lombardiano è stata così rapida e clamorosa da far invidia ai camaleonti o a certi alieni proteiformi di cui ci parla la fantascienza, ma ha il pregio di mostrarci il volto di una classe dirigente che ha superato il tradizionale trasformismo per attingere alla commedia dell’arte. Idee, valori, progetti sono solo pongo da adattare all’intelaiatura delle convenienze e degli interessi o nei casi di maggior onestà intellettuale, canovacci da piegare e adattare all’occasione.

Dopo 15 anni passati a bordeggiare tra il fraudolento nulla leghista e la farsa politica di Silvio adesso si presenta con un programma che  pare quello di un’altra persona: il Tremonti ministro dell’economia è diventato Tremonti 2.0 che niente ha a che vedere con quello precedente.  Verrebbe da chiedersi se mentiva prima o mente adesso: ma sarebbe una domanda oziosa, il “vero”…

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Anna Lombroso per il Simplicissimus

Tutte le famiglie felici si somigliano; ogni famiglia infelice è invece disgraziata a modo suo, recita uno degli incipit più folgoranti della letteratura.
Ma una disgrazia invece accomuna le famiglie italiane, la percezione che ne ha il ceto dirigente: quella politica che sopravvive nelle distanze siderali del privilegio e delle rendite consolidate attraverso il compromesso e l’ottusa accettazione di qualsiasi pressione pur di conservare privilegi mediocri, per non parlare di quella nefanda tecnocrazia a mezzadria tra servitù al padronato globale e prepotenza tracotante sui deboli.

Può essere illuminante l’evento di punta, organizzato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le politiche della famiglia – e dalla Provincia autonoma di Trento e intitolato il Festival della Famiglia. Ma magari fossero solo canzonette. Il Festival invece si propone di “indagare sul ruolo svolto dalla famiglia all’interno della società e di indicare percorsi innovativi a sostegno…

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Licia Satirico per il Simplicissimus 

Anatole France non amava le persone perbene, identificando il perbenismo col conformismo: chi si conforma alla consuetudine, scriveva, passerà sempre per un uomo onesto. Ripenso a queste parole dure leggendo le dichiarazioni altrettanto dure di Paola Severino: il disegno di legge anticorruzione deve essere varato perché lo chiedono l’Europa, il mondo economico e anche le persone oneste.
Omettendo qualunque considerazione sul ruolo del mondo economico nella nostra crisi scarnificante e cercando invano di capire perché l’Europa sia diventata il mandante delle questioni ineluttabili, c’è da chiedersi perché la Guardasigilli insista sulla necessità di parlare a nome degli onesti, che vengono comunque per ultimi. Per un ricorrente fenomeno di trasfigurazione mediatica, la legge sulla corruzione è diventata il terreno su cui si giocherebbe il nostro avvenire civile, segnato dalla mancanza di fiducia dei mitici investitori stranieri. La legge, per la ministra, è irrinunciabile: stiamo vivendo una…

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I falsi medici sono a consulto: dopo aver distrutto la Grecia adesso fanno finta di accorgersi che non potrà pagare i prestiti gentilmente concessi perché il Pil cade come una foglia secca dall’albero e pensano a una nuova strategia: allungare di due anni la somministrazione di nuovi massacri sociali e anche degli obblighi finanziari sul deficit di cassa, portandone la realizzazione al 2016 e non al 2014.. Si tratta di spalmare tagli per 11, 5 miliardi e maggiori entrate fiscali per 2, obiettivi in completo contrasto fra di loro, che economicamente non hanno alcun senso visto che si tratta di misure procicliche e dunque destinate ad affossare  ancora di più il Pil, rendendo  più remota per Atene la possibilità  di pagare. Persino l’Fmi non è più in grado di negare questa evidenza e in un documento reso noto la settimana scorsa con una invidiabile faccia tosta esprime dubbi sulle cosiddette…

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il Simplicissimus

Anna Lombroso per il Simplicissimus

Voleva darci due notizie, una buona e una cattiva: quella buona, non si ricandida, quella cattiva, continua a “far politica”. Se per lui far politica significa sedere alla presidenza di qualche aureo sodalizio di potenti, di qualche fondazione per un capitalismo umanitario, di qualche think tank  nutrito di finanziamenti pubblica, beh poco male, non potrà fare peggio di quello che ha già fatto quando era in prima linea. Se rivendica di occupare lo spazio dovuto a un intellettuale, allora qualche problema c’è: vorrebbe trovarsi a fianco di Gramsci o di Foa, ampiamente citato nelle sue interviste, invece bene che vada sarà nella stessa vetrina insieme a Volo. Ma anche in questo caso l’importante è non farsi regalare per Natale da qualche parente serpente, il suo ultimo prodotto narrativo. Peggio se pensa di fare il burattinaio di questo manipolo di sbandati del neoliberismo confuso e cialtrone…

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Quaderni socialisti

La dipendenza da sesso è una malattia Gli esperti dicono che il sesso faccia bene, ma non tutto è oro quel che luccica, dice il proverbio che ben si adatta a quello che dicono alcuni ricercatori. La dipendenza da sesso è una malattia. Bisognerebbe solo capire quale sia la quantità giusta. Come si fa a stabilire quando fare sesso è nella norma e quando diventa un eccesso?Continua

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Anna Lombroso per il Simplicissimus

Il ministro del Lavoro Elsa Fornero é stata contestato duramente questa mattina a Torino, all’interno del convegno che si è tenuto alle Officine Grandi Riparazioni (OGR). Informa l’Ansa che quando il ministro è salito sul palco, dopo i saluti del sindaco Piero Fassino, un gruppo di donne del collettivo AlterEva e della Rete Donne Fiom di Torino ha cominciato a inveire e ad urlare. “Essere donne non basta – ha detto una sindacalista, alzando insieme alle compagne cartelli con scritte sul lavoro come “una donna senza lavoro è una donna senza libertà – le donne sono oggi molto deboli, il welfare non può essere legato alle nonne”.

Il ministro avrebbe subito invitato il gruppo a salire sul palco ma è nata una bagarre, le voci si sono alzate una sull’altra, mentre la platea, alcune centinaia di persone, manifestava forte malumore. Accusata di non aver fatto…

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il Simplicissimus

Come tutti i truffatori che si rispettino il premier e il presidente di Confindustria approfittano del disorientamento e della paura per rubare ancora soldi e diritti ai lavoratori. Lo fanno con uno dei cavalli di battaglia dello stupidario berlusconiano, quel separè che molti anni ha diviso il Paese dall’intelligenza e dalla buona informazione, rendendo possibile agli imprenditori di investire il meno possibile e alle caste dirigenti di sembrare moderne creando le premesse della precarietà e dei ricatti sul lavoro: la produttività.

Ancora oggi, visto che i media di regime evitano di spiegarlo, il gatto e la volpe ci vengono a dire che la ripresa passa per un aumento della produttività e dunque per maggior lavoro a parità di salario. Purtroppo non è così perché tutto questo aumenta il prodotto e non la produttività. Quest’ultima infatti, detta in soldoni, è  il rapporto tra il valore creato e il fattore lavoro in…

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il Simplicissimus

Non bisogna aver frequentato la Bocconi per capire cosa sta succedendo: semplicemente che il Paese di sta inabissando con le stesse avarie e le stelle falle della Grecia. Il pil è dato in dimunizione del 2,6%, il potere di acquisto delle famiglie si è ridotto in un anno del 4,1%, i consumi sono calati del 3% mentre non solo viene meno sempre di più  la propensione e la possibilità di risparmio, ma si assottigliano anche i risparmi delle famiglie, consumati nel tentativo di sopperire al reddito mancante. E così pure scemano i crediti della banche, le imprese chiudono, la stessa Fiat ormai chiaramente in fuga ha scoperto i suoi bluff. In più c’è la previsione di un ulteriore calo del Pil l’anno prossimo fatto proprio da quei centri finanziari come l’Fmi che hanno messo a punto le ricette per la nostra salvezza.

Il quadro è impietoso,  parla da sé: le…

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