A volte le uscite del signor Monti possono parere casuali o pretestuose oltre che quasi sempre inopportune. Ma così non è: salvo qualche svarione sono sempre attentamente calcolate. Così anche le allarmanti dichiarazioni sulla fine della sanità pubblica – rimaste senza alcuna risposta da parte della politica, impegnata nel faticoso compito di non dir nulla – sono state una sorta di assaggio del terreno per qualcosa che verrà fatto, per ovvi motivi di consenso, dopo le elezioni, al momento del bis. Naturalmente sono state molte le proteste partite dalla cosiddetta società civile, ma ho l’impressione che tali proteste non abbiano colto il senso strutturale di questo aspetto all’interno dell’agenda Monti.
Strutturale per molti motivi: intanto quello routinier dell’economista ubbidiente e ortodosso che prega in direzione di Chicago e per prima cosa taglia quelle spese che non soltanto sono onerose, ma sono riferibili a un diritto. E’ un modo per limare le…
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