Non si schiera con nessun partito, ma con la finanza e con la Merkel, pudicamente chiamati Europa. E’ giunta a puntino la messa cantata di addio Monti perché dopo una legge di stabilità sulla quale pesano la confusione, l’assalto alla diligenza, le beneficenze alle banche, i pasticci legislativi e certe intollerabili vergogne come la sottrazione di fondi ai malati di Sla, gli italiani con occhi, orecchie collegati al cervello si rendano conto dell’uomo. Il quale mentre sfoggia una presunzione da marchese del Grillo, facendo finta di non vedere nulla di ciò che accade nel Paese, senza riconoscere nessun errore, si attacca alla sua figura di salvatore che tale deve rimanere visto che dal voto gli verrebbe solo una sonora bocciatura.
Parla della fine dell’emergenza finanziaria e della crisi, come ha fatto cento volte mentre la crisi italiana si avvitava, di ripresa e di crescita nei termini già sconfessati dell’Fmi e…
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