Anna Lombroso per il Simplicissimus
Non ho mai visto per intero un film porno, ne avrò incrociato forse qualche inquadratura in emittenti di provincia, rigorosamente in fascia protetta. L’impressione che ne ho tratto è dello spettacolo il più delle volte squallido, quando non ridicolo, di una ginnastica forzata come succede quando si interpretano sentimenti e sensi non conosciuti e probabilmente mai provati, occhi tristi e sorrisi spenti.
Un paio di giorni fa è andato in onda invece uno spettacolino sconcio, ma in fascia non protetta. Un gangster anziano, disturbato, volgare come spesso succede ai troppo ricchi, ha molestato in pubblico un signora, con domande stringenti e intime, con doppi sensi sguaiati, mentre la platea dell’avanspettacolo sghignazzava dandosi gomitate e spronandola a “starci”, suggerendole battute altrettanto rozze e scurrili.
La sensazione non era nemmeno quella dei film porno, era quella di vedersi propinare senza volerlo qui filmati dei “tele amatori”, quelle…
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