Come già scrivevano i legionari appena ieri, 2000 anni fa, i veri nemici si trovano a Roma e non nei territori ostili. L’ultimo morto in Afganistan, è stato salutato dalla ennesima, letale deflagrazione di retorica del milieu politico che al 53esimo caduto non fa che ripetere da anni la squallida bugia della missione di pace, la presa in giro della suprema utilità della missione militare senza la quale ci sarebbero conseguenze peggiori e che bisogna andarsene, ma sempre naturalmente “l’anno prossimo”. Come la famosa crescita.
I veri nemici del contingente italiano sono a Roma dove in un intrico di contraddizioni, incapacità, servilismi portati all’estremo, lampi di idiozia per induzione, si continuano a spendere valanghe di soldi che non ci sono per una guerra già persa, disumana e dannosa e in cui ai soldati non si danno mezzi più sicuri, come era stato ventilato, promesso e spergiurato, ma si cerca solo…
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