Che Berlusconi preferisca la galera a un qualche lavoro socialmente utile, non sorprende: è nella sua natura aborrire tutto ciò che può essere utile alla collettività e non soltanto a se stesso. E di certo la prigione – nella quale peraltro non andrà mai, perché si lavora alacremente per salvarlo ad ogni costo – gli sarebbe molto utile a costruire quell’immagine di vittima che piace molto agli autocrati perché consente loro di esercitare meglio la spoliazione dei Paesi in cui comandano.
Però la cosa più probabile è che si trovi un qualche escamotage, grazie anche alla composizione della Corte di Cassazione, che rinvii il giudizio a settembre o rimandi tutto in appello o che elimini l’interdizione dai pubblici uffici che è l’unica cosa che davvero teme il Cavaliere, e più di lui tutto un sistema politico finalmente inchiodato alle proprie responsabilità e costretto ad uscire allo scoperto perché è il…
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