Qui ormai bisogna fare come i pescatori e abituarsi a infilare le mani nei sacchi delle camole, ossia delle larve di mosca: non c’è giorno che un nuovo verminaio non venga alla luce e oggi campeggia quello tra la ex governatrice dell’Umbria, Maria Rita Lorenzetti, attualmente presidente Italferr e le vicende dell’alta velocità a Firenze, comprensiva di facilitazioni al clan dei Casalesi nello smaltimento dei materiali dei cantieri. Una tessitura di favori e candidature tra aziende, politici e familiari dei medesimi, imprese opache che beveva da un’unica fonte: i soldi pubblici.
L’ennesima storiaccia insomma che vede la Lorenzetti agli arresti domiciliari, ma una cosa colpisce tra le intercettazioni in mano ai magistrati: il fatto che un dirigente del settore ambiente, perplesso di fronte alle strane manovre attorno allo smaltimento dei materiali, sia stato definito “terrorista” per la poca disponibilità a stare al gioco. E’ una parola ben strana rispetto al…
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