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Archivi del mese: ottobre 2013
Ludovico Einaudi – Questa Notte
L’ho ascoltato e mi è piaciuto moltissimo e ho deciso di ribloggarlo qui dove pubblico sempre i post di altri che mi sono piaciuti, Ciao da Cordialdo
INNO ALLA DIGNITA’ DELL’UOMO
Credo che sia nostro dovere, intendo, dovere di ogni uomo, oltre che dovere di ogni cittadino della repubblicaindipendente, tenere alta la fiaccola della Speranza.
Proprio adesso che il mondo sembra precipitare verso un’epoca di barbarie senza fine.
Proprio adesso che gli uomini sembrano desiderare la compagnia triste della morte e della sopraffazione.
Non solo in Medio Oriente, ma anche in Africa, in Asia e nelle altre parti del mondo, la Retta via del Diritto, del rispetto della Dignità degli Uomini, l’Uguaglianza hanno ceduto al passo alla violenza più efferata, all’egoismo più sfrenato.
La dignità dell’Uomo è stata calpestata. Viene calpestata oggni giorno.
Ma abbiamo il dovere civile di tenere alta la fiaccola della Speranza.
Per questo i versi che seguono vogliono essere un
INNO ALLA DIGNITA’ DELL’UOMO.
TESTO DEL QUARTO MOVIMENTO DELLA IX SINFONIA DI BEETHOVEN
(Le parole scritte da Beethoven (non da Schiller) sono mostrate in corsivo.)
Versione…
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Il Ministro Saccomanni ed io…scambio di ricettine
L’ultima delle manovrine del ministro dell’Economia:
“Il rientro del deficit 2013 sotto la soglia del 3% costa 1,6 mld e «la copertura di questo importo con due modalità: la vendita di immobili di proprietà del Demanio – per 500 milioni – e la riduzione delle spese dei ministeri e dei trasferimenti degli enti locali per 1,1 miliardi». Fabrizio Saccomanni, ministro dell’Economia
E bravo Saccomanni!! Quando si dice avere le idee chiare!!!
Servono soldi, siamo alla paralisi e da qualche parte, è ovvio, si devono trovare. Ora, lei è un illustre economista, ha studiato, è colto e preparato ma…è di parte, dalla parte di pochi, dalla parte della minoranza. Io sono meno colta, non sono illustre ma sono l’espressione dei più, della quasi totalità degli italiani e stasera mi sento altruista, l’aiuto volentieri a togliere le castagne dal fuoco, le passo le mie ricettine, sono frutto di lacrime e sangue, di…
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Dal Colle diktat sull’amnistia: Silvio esulta
Se fosse un film di fantapolitica potremmo considerarlo uno svarione del regista: troppo ovvio, troppo meccanico, troppo artefatto nella sua orologeria: non sarebbe credibile. Ma siamo invece nell’Italia reale e così dopo la grottesca fiducia all’ultimo minuto di Berlusconi ecco che arriva il primo messaggio alle Camere concepito da Napolitano in otto anni. E, non potreste crederlo, ma stimola il Parlamento ad affrontare “con determinazione e concretezza” oltre che “in tempi stretti” la questione del sovraffollamento delle carceri.
Una questione che esiste da quando Re Giorgio è in carica, sulla quale ha speso qualche vivo e vibrante monito, ma mai un messaggio ufficiale che impone una discussione generale e che naturalmente prefigura gli unici strumenti possibili per risolvere il problema “dell’ intollerabile abisso” della vita carceraria che “viola i principi costituzionali”: amnistia o indulto. Se appunto fosse un film, la coincidenza clamorosa e così meccanica tra questo…
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Cimiteri marini, quando la morte segna i confini
Anna Lombroso per il Simplicissimus
È ributtante, è nauseante essere costretti ad ascoltare il buonsenso degli italiani brava gente. Non parlo dei nazisti della lega in maniche di camicia, quelli per anni blanditi da tutti perché erano radicati – beati loro – sul territorio, perché avevano il polso del pensiero comune, perché prendevano voti e condizionavano governi e informazione.
A sentire i commenti della gente comune, quelli nei bar o al mercato, c’è da temere davvero che lo misurassero l’umore popolare, che fossero davvero ben collocati nelle nostre geografie benpensanti. Tra quelli che dicono che è affare dell’Europa, delegando i poveracci stranieri viste le ottime prestazioni nel far diventare poveracci noi, tra quelli che hanno bisogno di trovare un nemico per muovere la propria guerra fatta di risentimento, odio, diffidenza, tra quelli che dicono che devono stare a casa loro, a guadagnarsi un pane meno amaro di quello dell’esilio, rimuovendo…
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