
La piccola Yara Gambirasio, la tredicenne di Brembate sopra scomparsa il il 26 novembre dello scorso anno e trovata uccisa in un campo a pochi chilometri dal suo paese, è tornata a casa, ma in una bara, per farsi abbracciare ancora una volta dai suoi genitori, dalla sua famiglia e dalla sua comunità.
La camera ardente, allestita presso la Casa di riposo comunale di Brembate Sopra, è stata aperta stamani alle 8 e già una ventina di persone in attesa davanti alle transenne ha potuto avvicinarsi e salutare la bara bianca con le spoglie della tredicenne sottratta barbaramente all’affetto dei suoi cari.
Mazzi di rose bianche sono stati posti accanto al feretro ed una grande fotografia di Yara sorridente sembra voler ancora salutare la sua gente, i suoi amici, i compagni di scuola e di palestra.
Enorme la commozione davanti alla bara della ragazzina che, dopo sei mesi esatti dalla scomparsa, potrà ricevere l’abbraccio affettuoso della sua comunità e, sicuramente, di tante migliaia di altre persone che giungeranno da tutta la provincia di Bergamo e da altri paesi e città viciniori.
Oggi la camera ardente resterà aperta sino alle ore 20 e subito dopo, stasera, ci sarà una veglia di preghiera organizzata dalla comunità di Brembate Sopra che si stringerà attorno alla famiglia di Yara per manifestare la propria vicinanza ed il proprio affetto.
Domani la camera ardente resterà ancora aperta dalle 8 alle 20 e sabato, infine, alle ore 11, saranno celebrati dal Vescovo di Bergamo i funerali solenni nella palestra del Centro Sportivo del Paese.
Ciò che tutti ci aspettiamo è che, con i funerali, il barbaro assassinio di Yara non venga dimenticato e che le indagini in corso delle autorità di PS coordinate dalla Magistratura trovino un nuovo impulso per assicurare alla giustizia il o gli autori di questo efferato delitto e liberare la zona dall’incubo di uno o più assassini in libertà liberi di reiterare ciò che hanno già fatto.
Ciao, Yara dai pascoli del Cielo dove adesso puoi correre e giocare con altre ragazze ed altri ragazzi che ti hanno preceduto, vittime di altre violenze o di altre malattie, aiuta la tua famiglia a ritrovare la serenità, a metabolizzare il lutto e ad avere una qualche intuizione che possa aiutare le forze dell’ordine e la Magistratura a mettere ordine nel materiale dell’inchiesta affinchè ciò possa servire ad identificare il tuo o i tuoi assassini.
R.I.P.
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